Gli Oscar del videogioco e Genshin Impact
Premiare o non premiare Hoyoverse? Questo è il non dilemma.
Quanto è bello quando gli argomenti per la newsletter escono da soli? Oggi non abbiamo bisogno di pullare un tema da dibattere, è il mondo a darcelo come il migliore degli eventi festivi gratuiti: Genshin Impact si compra i voti ai The Game Awards.
Onestamente non mi aspettavo di trattare uno dei miei primi episodi focalizzati sulla creatura di Hoyoverse in relazione ai The Game Awards… ma che cosa sono i TGA? Se siete lontani dalla stampa videoludica, su Nerdcore.it collaboro a un podcast di gruppo chiamato Indie Comune dove spesso abbiamo parlato di questa manifestazione, quindi mi spammo senza remore la puntata per chi volesse ascoltarla, ma in generale e in breve potremo dire che sono gli Oscar del videogioco ma nella loro versione più capitalista, nonché pubblicitaria, possibile. Ma come mai l’incontro di queste due entità genera così tanto scalpore?
Il caso e la polemica
Partiamo da uno degli elementi che più giustificano la presenza di Genshin Impact in questa manifestazione: la sponsorizzazione pubblicitaria di Sony. Non è un mistero che Genshin Impact sia al momento uno dei giochi che fa da cavallo di battaglia per PlayStation, specie in Asia e solo recentemente con più presa in occidente. Una dimostrazione? Shuhei Yoshida in persona ha twittato del suo amore per Genshin Impact. Ma se volete una cosa più vicina a voi vi basta aprire un feed qualsiasi sui social e notare come il profilo ufficiale di Sony PlayStation abbia tra le sponsorizzazioni più frequenti proprio il titolo in questione. E come biasimarli, dopotutto? Gli introiti di Genshin Impact sono stellari ed essendo pure ottimizzato per PlayStation 5 è un cavallo su cui puntare risorse a non finire. E tra le risorse per la campagna marketing è senza dubbio inserita pure la nomina ai Game Awards, la quale non è comprata direttamente – attenzione – ma bensì è frutto del buzzword e della popolarità nello scenario mainstream del videoludo, quindi in buona sostanza è una concomitanza di fattori di apprezzamento e spinta pubblicitaria.
La presenza di Genshin Impact ai The Game Awards risale al 2020, anno di uscita del gioco, ed è continuativa fino a oggi. Nel 2020 è stato nominato come Miglior RPG e miglior Titolo Mobile ma non è riuscito a vincere nessuno dei due, solo nel 2021 ha ottenuto il primo di Miglior Gioco Mobile. Ora, nel 2022, concorre nuovamente per quel titolo e per Miglior Gioco Continuativo insieme ai Voti dei Giocatori nel “Favorito dai Fan”. In genere quando un gacha game viene nominato o vince premi, rilascia dei pacchetti di ricompense per tutti i loro utenti in modo da ringraziarli per il supporto dato nel corso del tempo, una pratica che non è certo nuova e si può ritrovare in tanti altri segni di riconoscenza in progetti slegati dalla categoria alla mano. Genshin non è stato da meno e perciò, dopo la premiazione del 2021, tutti gli utenti ricevettero delle risorse gratuite da spendere per tentare la sorte nel banner dei personaggi del gioco. Un premio che al tempo risultò addirittura migliore del macello che Hoyoverse fece con il primo anniversario.
Che cosa sta succedendo ora? Dato che gli utenti sono addomesticati alla formula del premio = risorse da spendere (così come lo è errore = gemme di compensazione e di scuse) ne hanno approfittato per il voto a libera scelta degli utenti per spingere - giustamente - il gioco che frequentano e che gli permette pure di avere un concreto ritorno oltre al faccione di Geoff. Questo fatto non è andato giù a tutti gli altri progetti coinvolti, specialmente ai fan di Sonic Frontiers (il nuovo titolo del riccio blu) che hanno accusato Hoyoverse di comprarsi i voti promettendo ricompense, richiesto un’indagine all’organizzazione e vomitato la bile su Reddit come sempre. La soluzione è stata votare in massa Sonic Frontiers, sfruttare l’odio delle altre community online contro Genshin e alla fine arrivare primi in classifica per evitare che Genshin Impact vincesse “barando”. Peccato che molto probabilmente le ricompense di Hoyoverse le vedremo comunque visto che al team basta la nomination per essere contento, ça va sans dire.
Un premio che non dovrebbe esistere
Il fatto che si parli di un voto dato dai giocatori lo rende, a mio modesto giudizio, invalidante in qualsiasi caso e a prescindere dalla presenza di Genshin Impact. Se non era per lui, probabilmente avremo visto qualche altro fenomeno farsi avanti nella lotta dei progetti e della gente che proietta i propri estremismi su di essi. L’odio genera altro odio e nel mondo del gaming basta avere un qualsiasi elemento criticabile o inclusivo per essere un bersaglio facile, del resto sui social abbiamo imparato a ricercare facili vittime per alimentare il nostro ego e i bias di conferma della bolla in cui viviamo. Andiamo quindi oltre la questione della giustezza del voto e chiediamoci la domanda vera, quella su cui molti vertono i propri commenti: Genshin Impact, in questa premiazione, ha senso di esistere?
La risposta è assolutamente sì nella prospettiva interna all’evento stesso. Stiamo parlando di una facciata di pura pubblicità dove non conta neanche più premiare titoli specifici o proporre categorie che siano uno spaccato diversificato nella produzione annuale, anzi oserei dire una finestra su opportunità non colte dalla massa dei giocatori. Non per malizia nei confronti dell’80% di chi tiene in mano il pad, piuttosto è la personale idea di gusto a non farci provare qualcosa su cui non vogliamo investire 70 o più danari.
Però questa percezione potrebbe cambiare nel momento in cui un titolo non proprio mainstream finisce per vincere come, ad esempio, Miglior Gioco Narrativo, suscitando l’attenzione su una caratteristica reale e universalmente riconosciuta, spingendo infine gli incassi ben altrove che nelle casse di chi già è in vetta al Monte Olimpo. Invece, siccome siamo davanti a delle vetrine scelte arbitrariamente per pompare gli ingranaggi tumefatti di un’industria affannata nel produrre blockbuster ormai sempre uguali (per la maggior parte), l’obiettivo è dare spazio al marketing e Genshin Impact in termini di numeri e introiti meriterebbe di vincere il Gioco dell’Anno, solo che non si può ancora fare altrimenti sveliamo la cruda realtà e qualcuno ci rimarrebbe fin troppo male, meglio farlo macerare nella rabbia per Diablo Immortal.
Per quanto mi riguarda, invece, Genshin Impact o qualsiasi altro gacha non dovrebbe neanche essere considerato in una premiazione del genere. Non è un segreto che io apprezzi il gioco e il suo mondo, è la cosa più vicina a una landa fantastica che ho sempre desiderato esplorare, ma non si può nascondere sotto il tappeto che tutta quella bellezza serve anche (ma non solo per tale scopo, secondo me) l’obiettivo di convertire la meraviglia in investimento temporale e finanziario, un meccanismo che altri giochi non hanno in senso privativo. Genshin Impact può essere, come tutti i gacha in genere, pericoloso per le categorie più fragili e promuoverlo a tal modo, anzi addirittura validandolo con un premio, serve a lenire la sensazione di essere davanti a qualcosa di diverso dall’esperienza videoludica normale o, come direbbe un mio caro collega, etica. È lo stesso meccanismo per cui è importante per Blue Archive essere PEGI 12/16 e non 18, come dicevo una settimana fa.
Certo, per i miei parametri e per quelli di altri Genshin Impact è uno dei gacha più generosi e ben realizzati che ci siano, anzi è quello che ha rivoluzionato il concetto di offerta per il genere, tuttavia queste caratteristiche non cambiano la natura intrinseca del gacha gaming a cui Teyvat asserve. Tale natura è uno stigma che deve essere portato nonostante gli ornamenti a nasconderlo, deve essere regolarmente segnalato e reso chiaro a livello informativo, nonché riconoscibile. Non lo farà di certo la compagnia che deve vendervi tale prodotto, è chiaro, ma se apriamo ancora più premi regolari a sistemi anche solo leggermente ingannevoli stiamo venendo meno a quella che dovrebbe essere l’onestà di fare informazione, un qualcosa che io ritengo ancora sacrosanto. E poi, diciamocelo, a Genshin Impact servono davvero i Game Awards? Il pubblico che guarda questa manifestazione è lo stesso che poi si affezione al gioco o, invece, è solo un goffo tentativo di esporre sprovveduti a un mondo accattivante senza che abbiano gli strumenti per difendersi da ciò che li attende nel menù dei Wish?
Chiudiamo con una piccola carrellata di novità, tutte a tema Genshin Impact. Sì, esatto
Genshin Impact diventerà italiano il 7 dicembre
La localizzazione nei gacha game è ancora più rara e strana di quella della scena normale dei videogiochi. Dato che parliamo di una nicchia della nicchia, vedere progetti tradotti nella nostra lingua è quantomeno inusuale e quando succede sono traduzioni veramente basilari fatte con un programma di traduzione automatica. Genshin Impact è invece un grosso colpo per i motivi di celebrità di cui sopra e soprattutto perché ha grande enfasi per la storia, abbastanza articolata anche per chi conosce l’inglese scolastico. Però anche qui, è evidente che ci sia ancora da lavorare nel convertire i termini correttamente. Del resto ci prendiamo quello che ci danno, meglio di niente no? Un altro passo per la dominazione mediatica di Genshin Impact, l’unica possibilità di vivere un mondo fantasy in stile anime come vediamo negli show in TV!
Diffamare Genshin Impact con l’IA
Questa è una storia bislacca che faticavo a credere, ma eccoci qua. Essenzialmente è uscito un tool online di Tencent che vi permette di caricare una foto per far realizzare a un’intelligenza artificiale tipo Midjourney un vostro ritratto anime. Lo avrete già visto, immagino, ma il suo nome è Yourself from Another Dimension. Ecco, sembra che mettendo delle foto di Genshin Impact in questo tool o inserendo anche elementi di Genshin, il programma converta automaticamente ogni cosa in un’immagine di Breath of the Wild, riprendendo la polemica (iniziata anche da Tencent) legata alla eterna somiglianza tra i due prodotti. Quando questa cosa è venuta fuori, Tencent ha oscurato tutto e buttato giù il tool, ma Internet ricorda e quindi anche in questa newsletter teniamo traccia dell’ennesimo litigio tra colossi cinesi.