Bentrovati su Gacha / Letter e oggi sì che siamo frizzanti. Onestamente mi aspettavo una settimana di calma piatta anche a questo giro ma gli ultimi giorni mi hanno regalato una serie di spunti di discussione niente male, quindi grazie destino!
Oggi parliamo di soldi. Sì, ancora una volta, ma con due sfaccettature abbastanza differenti, per quanto collegate. Le due notizie che mi hanno portato verso il flusso del denaro sono l’uscita di uno spin-off della serie di Persona che vedrà la luce esclusivamente per mobile, sebbene sia dalla qualità pari a un capitolo regolare, e il modello predatorio per le collaborazioni sul nuovo Street Fighter Duel di Crunchyroll. Sempre tante novità positive direi, no?
Persona su telefono per il massimo guadagno
Spesso e volentieri vi parlo di collaborazioni di marchi famosi che fanno capolino tra i giochi gacha per ottenere fama e soldi, così come i giochi su licenza fanno ormai da un decennio per trasformare anime, manga e manwa (i manga coreani) in piattaforme di guadagno tramite un gacha. Solo negli ultimi anni questo concetto si è esteso anche ai marchi prettamente videoludici, con sviluppatori (o meglio le compagnie dietro di essi) interessati a scoprire quel mondo mobile che tanto guadagna, addirittura meglio dei tripla A. E così sono nate quelle chimere di Final Fantasy Brave Exivus che più di una volta hanno creato storie di dipendenza.
Persona, o più globamente la serie di Shin Megami Tensei, è un marchio di ATLUS e corrisponde a una lunga fila di giochi di ruolo dove si interpretano adolescenti che si interfacciano con i demoni, le proprie paure e tutta una serie di altre bellissime tematiche di cui non vi tedierò. È una delle mie serie JRPG preferite quindi vi consiglio quantomeno di dargli un’occhiata, in particolare a Persona 5, il quale si lega direttamente all’oggetto di questa newsletter. Persona 5 The Phantom X è infatti un episodio indipendente nel mondo del quinto capitolo, il quale approderà principalmente su mobile (ma avrà anche una release su PC) e per ora solo in Cina e aree collegate. La formula sarà free to play e ci saranno degli oggetti acquistabili con valuta reale, anche se per ora non si ha la certezza di cosa veramente coinvolgerà questo aspetto, ma guardando al caso passato di Shin Megami Tensei Liberation: Dx2 direi che l’aspetto Gacha coinvolgerà i demoni evocabili dal protagonista.
L’esistenza di un precedente per ATLUS è importante nel comprendere che Persona 5 The Phantom X non è altro che lo step successivo di una compagnia che si guarda intorno e che fa outsourcing per far vivere i marchi in nuove e più redditizie piattaforme. In questo caso, mettendo a confronto lo spin-off con il capitolo di provenienza, è evidente che siamo davanti a un gioco per dispositivi mobili di una qualità evidente, la stessa di quello per console e ottimizzata abbastanza da girare su piccoli schermi. Gli asset sono più o meno gli stessi, il gameplay e la storia rimangono immutati (al massimo subiscono innesti come le monetizzazione da gacha), perfino lo stile è uguale grazie all’artista (Soegima) che cura tutti gli artwork dei personaggi, sebbene non sia sviluppato direttamente da ATLUS.
Con queste premesse, mi fa sempre ridere come gli autoproclamati “hardcore gamer” trattino con sufficienza il settore mobile come se fosse una roba a cui il team di sviluppo si piega per pietà quando invece è l’esatto opposto: commercialmente ha più senso pubblicare su mobile che su console e ogni giorno stiamo assistendo a prodotti sempre più complessi, sempre più vicini al videogioco classico e – purtroppo – sempre più monetizzabili in aspetti che normalmente abbiamo ottenuto come compresi nel pacchetto di base. Letteralmente, in questo caso (e in quello di Shin Megami Tensei Liberation Dx2) hanno preso una meccanica storica della serie, l’hanno mozzata e resa a pagamento. Uno scotto per il “free to play” che ci attira, ma che alla lunga è un guadagno ben più fruttuoso del prezzo d’entrata fisso.
Street Fighter Duel e i soldi son la mia passion
Ecco chi invece ha deciso di spingere con l’acceleratore sui soldi: Street Fighter. Pubblicando Street Fighter Duel con Crunchyroll, edito da A Plus, Capcom ha commesso il peccato di buttarsi su un sistema neanche provando a fingere di non essere a caccia di soldi, un qualcosa che non si deve mai fare nel terreno dei gacha e che finisce per gettarti nell’oblio dell’esistenza.
Uscito da poco, Street Fighter Duel è rientrato perfettamente nella fase luna di miele: generosità iniziale elevata, abbondanza di risorse per crescere e personaggi forniti più o meno facilmente con i bonus legati al lancio e alle campagne promozionali. Poi però il flusso si è fermato, la gente si è accorta che la progressione è dannatamente lenta e che i progressi maggiori arrivavano solo dalla spendita di danaro. Il vaso è traboccato all’arrivo della collaborazione (ancora attiva) con Monster Hunter (sempre di Capcom) e che vede protagonista proprio una delle icone di Street Fighter: Ken.
Partiamo dal principio però: questo è il primo evento limitato del gioco e per questa ragione l’attenzione dei giocatori si è spostata molto su di esso. I più accorti hanno notato che in tutte le meccaniche gacha di Street Fighter Duel sembra esserci uno script che fornisce delle unità fortissime nei primi 13-15 pull per poi arrivare ad arrestarsi quasi completamente.
Al momento la tesi è suffragata da prove empiriche di diversi giocatori che hanno ottenuto lo stesso identico risultato, perciò possiamo darla abbastanza per valida e ritenerla una bella pratica ingannevole al limite del legale (perché ricordo che le percentuali ed eventuali promozioni devono sempre essere messe in chiaro). Ci sono anche altre zone poco chiare sulla vicenda, come il vendere M. Bison in pacchetti costosi dopo averlo potenziato rispetto alla versione originale dell’applicazione o aver tolto un oggetto dal pacchetto di Chun Li promosso dal marketing, ma l’evidenza più grossa è avvenuta solo grazie a Ken.
Nella versione originale, Ken di Monster Hunter è un’unità leggendaria che non ha bisogno di più copie per essere performante. Nella versione attualmente disponibile nel nostro paese non solo il giocatore ha bisogno di duplicati per essere competitivo, ma il numero di evocazioni richieste per ottenere la prima copia è passato dalle 10 originali a ben 60 attuali. Il peggio del peggio arriva direttamente dalla fonte stessa, il community manager del Discord di Street Fighter Duel che afferma con tutta la sincerità del mondo che “eventi del genere saranno esclusivamente monetari”, o per dirla in parole povere discriminanti nei confronti dei giocatori free to play, anzi con questo di Ken vi è andata pure di lusso visto che “essendo il primo doveva venire incontro ai giocatori F2P”.
Guadagnare è sempre l’obiettivo principe di queste operazioni, non prendiamoci in giro, ma il design di queste esperienze deve almeno creare un corretto bilanciamento tra l’esperienza gratuita e quella a pagamento, non ci deve essere mai l’obbligo o il palese vantaggio per la seconda parte, poiché il gioco non può unicamente ridursi allo spendere per la progressione. In questo caso, in gergo potremo dire che Street Fighter Duel è un terreno di caccia alla Balene, meglio starne alla larga e passare ad altro.
Bastano pochi elementi per capire quando una proprietà intellettuale viene utilizzata biecamente o prova a inserirsi in una piattaforma e ad adattarsi alle sue opportunità di monetizzazione. In nessuno dei due casi che abbiamo visto si parla di buona condotta, ma anche oggi abbiamo scoperto come non trattare un marchio caro come Street Fighter.
Passando alle notizie della settimana, parliamo di Nikke e artwork generati dall’intelligenza artificiale
E qui ne approfitto per mettere un po’ di link di cose che ho trovato interessanti, più o meno collegate.
E qui Gekigemu ce ne parlava ancora meglio in relazione ai videogiochi
Non sai cos’è Persona? Te lo spiega Andrea Sorichetti su Final Round.
Questa l'aspettavo. La saga di SMT si presta spaventosamente bene al gacha, ma al contempo il gacha si presta spaventosamente male all'adattamento della curva di difficoltà (con inizi eccessivamente facili e noiosi, endgame eccessivamente punitivo per monetizzare).
DX2 è uno strano gacha in questo senso, per quel che mi riguarda, perché manteneva i labirinti in prima persona e procedurali e creava quindi un'esperienza meno automatizzata del solito e abbastanza variegata, nonostante tutto. Un Persona mobile, allo stesso modo, potrebbe cancellare il limite temporale per completare gli Arcana data dalla fine naturale del gioco, che smorzava la componente ruolistica con un eccesso di "meccaniche". Graficamente c'è un gioco di riflessi che manca in P5, comunque, ma bisogna vedere se è un upgrade grafico o un camuffamento di un downgrade (magari ci sono meno NPC in giro).
Poi chiaro, con la lente di ingrandimento, per quel che mi riguarda non appena appare il paywall vero e proprio conviene disinstallare e non sborsare un centesimo.